Due grappe per una Camomilla

DUE GRAPPE PER UNA CAMOMILLA

Due ottimi liquori dalle proprietà digestive si possono preparare con facilità mescolando in un litro di grappa oltre alla camomilla, vari ingredienti in diverse quantità.. Vediamo assieme quali!

Ingredienti necessari: 
• 50 g di capolini freschi di fiori di camomilla
• 5 g di scorza di arancio
• zucchero di canna
• 1 lt di Grappa

Preparazione:
Sciogliere in un litro di grappa poco zucchero di canna, dopodiché immergere; 50 grammi di capolini freschi di camomilla (da raccogliere all’inizio della fioritura, in modo che rimangano interi) e 5 grammi di scorza di arancio.
Lasciare macerare al sole per almeno 1 mese. Una volta macerato si filtra e si lascia stagionare per altri 2 mesi.

Ingredienti necessari: 
• 100 g di capolini freschi di fiori di cannella
• cannella
• coriandolo
• limone
• 300 g di zucchero
• 1 lt di Grappa

Preparazione:
Mettere in un litro di grappa; 100 grammi di capolini freschi di cannella (da raccogliere all’inizio della fioritura, in modo che rimangano interi), poca scorza di cannella, qualche ‘grano’ di coriandolo, la parte gialla di un limone e 300 grammi di zucchero.
Lasciare macerare al sole per almeno 1 mese. Una volta macerato si filtra e si lascia stagionare per altri 2 mesi.

Curiosità

Fin dall’antichità erano note le più importanti proprietà della camomilla, vale a dire l’azione blandamente sedativa e antispasmodica. Il camazulene ed i suoi derivati, contenuti in grande quantità nell’olio essenziale ricavato dai capolini, ne sono i principi attivi responsabili.
Questo spiega perché l’uso frequente della pianta nei disturbi digestivi e negli stati dolorosi ed emotivi (specie dell’infanzia) dia dei risultati soddisfacenti.

Un vago profumo di mela emanato dalla pianta, fu probabilmente ciò che suggerì agli antichi Greci di definirla con il nome Khamaímelon (“mela strisciante”).

Invece il nome Matricaria (nome scientifico Matricaria Camomilla L.) in latino, stava ad indicare i frequenti usi che se ne facevano per curare i disturbi femminili. Castore Durante, medico e botanico del Rinascimento italiano, la citò ripetutamente quale rimedio insostituibile contro i disturbi della «madrice». «Mitiga i dolori della vescica e della cervice», diceva «è utile alle donne di parto e provoca i mestrui».

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