Corniolo

GRAPPA di CORNIOLO

Utilizzando i frutti di Corniolo possiamo ottenere un liquore particolarmente gradevole.
La grappa che otterremo sarà di colore rosso e avrà un sapore vagamente somigliante allo Slivovitz slavo, mandorlato, dolce e dissetante. Anche se non proprio un astringente, risulterà un ottimo digestivo da gustare a fine pasto.

Ingredienti necessari:
• 30-35 drupe mature di corniolo (la piena maturazione avviene a fine agosto/inizio settembre)
• 250 g di zucchero
• 650 ml di acqua
• 1 lt di grappa

Preparazione:

  • Mettere due pugni di drupe ben mature (30-35 frutti) in un litro di grappa con 250 grammi di zucchero e circa 650 millilitri di acqua. Lasciare a macerare per 2 mesi al sole, ricordando di agitare il contenitore ogni giorno per mescolare bene il composto.
    Terminata la macerazione si filtrerà e si lascerà stagionare per 6 mesi cosicché la grappa acquisti il suo pieno aroma.

In alternativa si può preparare in due passaggi:

  • Mettere due pugni di drupe ben mature (30-35 frutti) in un litro di grappa e lasciare a macerare per 2 mesi al sole, ricordando di agitare il contenitore di tanto in tanto.
    Trascorso il tempo necessario la grappa andrà filtrata e procederemo alla preparazione dello sciroppo.
    Lo sciroppo va fatto mettendo 700 ml di acqua fredda e 300 grammi di zucchero in un pentolino. A fuoco basso mescoleremo finché lo zucchero non si sarà sciolto ed il composto non sarà diventato più denso dell’acqua, sempre mantenendo la trasparenza (non deve prendere la colorazione del caramello).
    Una volta fatto si aggiungerà la grappa e se necessario si filtrerà nuovamente.
    Dopodiché si lascerà stagionare al buio e al fresco per almeno altri 6 mesi.

** Una volta filtrata la grappa, non buttate i frutti, questi possono essere usati come guarnizione dei bicchieri o consumati assieme alla grappa stessa.
Per conservarle scolatele e mettetele in un barattolo con del vino bianco secco o della grappa.

Curiosità

L’errata convinzione degli antichi che esistessero due tipi di Corniolo, uno maschio ed uno femmina, indusse gli autori a classificare il Corniolo con il nome di Cornus mas, corniolo maschio appunto. Sia Virgilio che Teofrasto infatti facevano menzione ad una pianta di corniolo, definendola maschio, mentre, il cosiddetto corniolo femmina per Plinio altro non era che il Cornus Sanguinea o addirittura una specie di pianta appartenente alla famiglia dei caprifogli. Il dubbio non fu risolto neppure ai tempi di Castore Durante, vale a dire nel secolo XVI, il quale ci teneva a dire «Ritrovarsene di due spetie, cioè il maschio e la femmina. Il maschio ha le foglie simili a quelle del sanguigno: ha la scorza nervosa e sottile, la materia del suo legno e durissima e salda. simile al coma, ond’egli ha tratto il nome. Cresce all’altezza di dodeci braccia. La Semina, come che faccia poco tronco, fa pur assai vergelle simili al vitice e sono assai piú vencide, e men salde di quelle del maschio».
Essendo i cornioli delle piante monoiche, e non dioiche come potrebbero far pensare tali riferimenti, una simile distinzione risulta puro frutto di fantasia; ma questo venne scoperto solo al momento della loro definitiva classificazione scientifica, cioè ai tempi di Linneo.

Sia gli antichi che i moderni però concordano almeno in uno degli aspetti di questa pianta: le sue proprietà medicinali.
A detta di tutti infatti i frutti del corniolo sono astringenti e adatti a porre rimedio ad ogni sorta di disturbo intestinale con componente diarroica. Questo in virtù delle mucillagini e dei tannini contenuti, nonché degli acidi organici e degli zuccheri i quali impartiscono al frutto quel suo caratteristico sapore gradevole dolce-acidulo.
Tutti conoscono infatti le marmellate fatte con i cornioli, molto gradite ai bambini, e utili per risolvere le manifestazioni diarroiche.

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